
E’ stato presentato a Milano il primo report dell’Osservatorio vulnerabilità e resilienza, nato dall’alleanza tra le Acli della Lombardia e l’Istituto per la ricerca sociale.
Il rapporto di ricerca restituisce un quadro informativo per molti versi inedito sul ceto medio lombardo.
La prima parte del rapporto si concentra sulla condizione economica, la capacità di spesa e i profili di vulnerabilità dei cittadini lombardi nel triennio attraversato dalla pandemia (2020-22), attraverso un’analisi delle dichiarazioni fiscali di poco meno di 300.000 utenti dei Caf Acli.
La seconda parte del rapporto è dedicata a un approfondimento sulla dimensione di vulnerabilità come quella della non autosufficienza di un familiare, sulla base di un’indagine che ha visto coinvolti quasi 2.000 utenti del Patronato Acli della Lombardia.
Dal Report emerge un ceto medio lombardo in chiaroscuro, con situazioni individuali e familiari che, seppur tutelate, sono sempre più vulnerabili.
Una porzione non esigua dei cittadini lombardi risulta a rischio, ed alcuni fattori più di altri determinano maggiori diseguaglianze. In particolare il rapporto ha rilevato diseguaglianze di genere, generazionali, tra famiglie, geografiche, educative e sanitarie.
Inoltre, quando una famiglia già sotto pressione ha anche un carico di assistenza verso persone malate, anziane o in difficoltà, rischia di non farcela davvero.
Da cui la necessità di una più convinta interpretazione della resilienza come un elemento comunitario, infrastrutturale, multidimensionale più che individuale/familiare.
“Stiamo attraversando anni di cambiamenti estesi, profondi – ha detto il presidente regionale delle Acli della Lombardia Martino Troncatti – trasformazioni e processi che, anche nella “ricca” Lombardia, spesso determinano un aumento delle fragilità, delle disuguaglianze, del rischio di vulnerabilità per una crescente parte di cittadini. Una più ampia e profonda conoscenza di questi cambiamenti rappresenta un passaggio necessario, sia per chi si interessa di ricerca, sia per chi di occupa di policies”.