Con il motto “Facciamo vivere i Circoli”, le Acli di Cuneo organizzano una giornata di mobilitazione e di protesta costruttiva, a inizio febbraio, per sottolineare come nei Circoli si concretizzi quotidianamente l’impegno solidale, civile e verso la società.
“E’ passato quasi un anno – dicono i vertici dell’associazione cuneese – e i Circoli e associazioni Acli, come tanti altri, sono ancora chiusi o hanno ricevuto solo qualche misero ristoro, neanche sufficiente a pagare i costi fissi di luce, gas, affitti, Siae, canoni, ecc. Inoltre non è stata presa in considerazione la nostra proposta di fornire un sostegno per la copertura assicurativa a favore di tutti i volontari”.
“Con questa giornata di mobilitazione – proseguono le Acli di Cuneo – che sarà anche dedicata alla solidarietà, percorreremo tutte le strade possibili per diffondere messaggi propositivi e informativi sull’importante presenza dell’associazione sul territorio”.
A sostegno della protesta, durante la giornata, i Circoli Acli e le sedi dell’associazione in provincia di Cuneo rimarranno aperti fino alle 18: nel rispetto delle norme sanitarie e delle misure antiCovid 19, muniti di mascherina e allestendo spazi e percorsi di distanziamento, si accoglieranno coloro che vorranno sottoscrivere la tessera e si proporranno iniziative di solidarietà.
Tra queste assume un aspetto rilevante la raccolta di fondi a sostegno dei rifugiati e migranti provenienti da diversi paesi e bloccati in Bosnia dove, da parecchi anni, opera un gruppo di volontari dell’Ipsia Acli.
Sarà anche effettuata una raccolta di viveri e offerte, che verranno distribuiti alle persone in difficoltà nei rispettivi paesi, in accordo e collaborazione con le Caritas diocesane.
Ai Circoli che possono somministrare bevande, si chiederà di proporre, agli associati, un caffè solidale da asporto a 2 euro, di cui 1 euro di solidarietà e 1 per il circolo, e per quelli che possono preparare l’asporto del pranzo o della cena per i soci, a devolvere una parte del ricavato in solidarietà.
“Nessuno vuole tenere aperto un Circolo o esercizio – dice il presidente provinciale delle Acli di Cuneo Elio Lingua – se la salute viene messa a rischio, ma si chiede di non essere discriminati rispetto alle attività commerciali che hanno il permesso di accogliere il pubblico, pur esercitando le medesime attività”.
In vista della giornata di protesta civile, che potrebbe tenersi sabato 6 febbraio o 13 febbraio, i vertici delle Acli cuneesi chiederanno un incontro con il prefetto e con il questore del capoluogo, per sottolineare la gravità delle conseguenze derivanti dalla prolungata chiusura.
Altri momenti di protesta saranno organizzati con raccolta firme, invio di lettere e, dove è possibile, coinvolgimento dei sindaci.