Il Circolo Acli di Collebeato e le Acli provinciali di Brescia condannano con forza il vile e grave attentato compiuto da un gruppo di neofascisti nei confronti dell’abitazione del sindaco di Collebeato Antonio Trebeschi, del Municipio e delle abitazioni accoglienti i migranti dello sportello Sprar.
Dopo aver fatto esplodere ordigni artigianali il raid si è concluso con scritte razziste sul municipio ed il disegno di una svastica sotto la lapide in memoria dei partigiani.
“La comunità di Collebeato – scrivono le Acli provinciali e quelle del centro della bassa Val Trompia – in questi anni è stata esemplare per l’impegno e il coraggio nell’attuare politiche di accoglienza ed inclusione verso tutte le persone fragili e bisognose, siano esse italiane o profughi che fuggivano da guerra, povertà e terrorismo”.
“L’attentato – proseguono le Acli – non colpisce soltanto il primo cittadino e la sua famiglia, cui vanno tutta la nostra solidarietà e amicizia, ma anche le istituzioni democratiche e la bella comunità che vive a Collebeato, la quale ha dimostrato che l’accoglienza e la solidarietà sono tratti distintivi della cultura bresciana e italiana”.
“Sappiamo che i bresciani “liberi e forti” – sottolineano ancora le Acli di Brescia e quelle di Collebeato – non si faranno intimidire dalla vigliaccheria di questo atto ignobile, che con la violenza vorrebbe imporre il paradigma della paura per una società chiusa, rancorosa e ostile agli ultimi, bensì continueranno con creatività, rispetto della legalità e impegno culturale a lavorare per costruire comunità aperte e solidali“.
“Le Acli – conclude il documento di solidarietà al sindaco ed alla comunità di Collebeato per il vile attentato – saranno sempre al fianco delle persone di buona volontà che promuovono e difendono la democrazia, la giustizia e la libertà, nello spirito evangelico e dei valori espressi nella Costituzione Italiana”.