
Ogni anno, circa il 30 per cento dei nuovi universitari sardi sceglie di fare le valigie e partire per frequentare una facoltà al di fuori dei confini dell’isola: è quanto rileva il Crei, Comitato regionale emigrazione immigrazione, delle Acli della Sardegna.
Il fenomeno negli ultimi dieci anni è in continua crescita: nonostante il calo demografico e la conseguente diminuzione nel numero delle immatricolazioni, gli studenti sardi iscritti in atenei della penisola sono sempre di più.
Per approfondire e comprendere il fenomeno, il Crei Acli Sardegna, assieme alle Acli provinciali di Cagliari e all’associazione InVento, organizza un seminario informativo per venerdì 2 agosto, a partire dalle 10,30, nella sede di via Roma a Cagliari.
Saranno presentati i dati sul fenomeno raccolti dal Crei in un dossier.
A illustrare lo studio sarà Francesco Pitirra, già consigliere d’amministrazione dell’Ersu di Cagliari e consigliere nazionale degli studenti universitari presso il Ministero dell’istruzione, università e ricerca.
“La situazione – spiega il presidente del Crei Acli Sardegna Mauro Carta – è allarmante: dal 2007 al 2017 il numero dei giovani emigrati per gli studi è cresciuto da circa 8000 a circa 9000 unità, un vero e proprio esodo che pesa considerevolmente sulle finanze delle famiglie sarde”.
“Non è possibile nemmeno considerare questa spesa un investimento – prosegue Carta – dal momento che sempre più ragazzi decidono di non tornare in Sardegna e proseguire la loro vita lontano dalla nostra terra”.
“Riteniamo sia necessario – conclude il presidente del Crei Acli Sardegna – comprendere meglio i motivi del fenomeno dell’emigrazione degli studenti per invertire la tendenza e consentire alle nostre migliori menti di rimanere per contribuire allo sviluppo della nostra regione”.