Se n’è andato improvvisamente Teobaldo Bartolucci, per tutti Teo, storico ed appassionato dirigente delle Acli di Torino e del Piemonte.
Generoso e determinato, Bartolucci ha percorso da protagonista la vita delle Acli torinesi nei difficili anni ’70 e ’80, ha poi puntato la sua attenzione ed il suo impegno sul tema della formazione professionale dedicandosi al rilancio dell’Enaip del Piemonte di cui era diventato presidente.
“Non tocca a me – ha scritto in un ricordo un aclista autorevole come Mimmo Lucà – ricostruire il suo e nostro percorso nella comunità della chiesa torinese di Padre Pellegrino, nelle battaglie politiche e sindacali degli anni ‘70 e ‘80, nel processo di costruzione dell’unità del movimento cooperativo, nella qualificazione della formazione professionale con il rilancio dell’Enaip e dei suoi Centri di formazione presenti sul territorio”.
“Abbiamo condiviso – ha proseguito Lucà – tante esperienze belle e faticose, tante passioni, l’utopia di un mondo nuovo e più umano, abbiamo condiviso anche qualche delusione importante. Abbiamo condiviso la speranza di un’Italia migliore e più giusta, di uno sviluppo globale più sostenibile, fondato sulla pace, sulla giustizia, sulla solidarietà, sulla libertà e sulla dignità dei popoli e delle persone, di tutte le persone”.
“Per come l’ho conosciuto – conclude Mimmo Lucà – il Vangelo delle Beatitudini è stato quello che ha orientato più in profondità il senso della vita di Teo e credo di poter dire che il paradosso delle Beatitudini sia stato il segno più tangibile del suo cammino di persona per bene e di cristiano esemplare“.
Con Teo Bartolucci se ne va un dirigente da ricordare non solo in una dimensione locale dell’associazione ma in un quadro di figure che, seppur legate al loro territorio, hanno saputo fare grandi le Acli in Italia. L’attenzione ed il ricordo della loro opera non sarà mai tempo perso.
Con lui se ne va anche un sorriso, aperto alla vita, all’incontro, al dialogo ed all’accoglienza. Da non dimenticare.