E’ stata inaugurata la casa in legno che le Acli provinciali di Macerata, con il contributo della sede nazionale e delle Acli di tutta Italia, hanno realizzato per la comunità di Fiastra, duramente colpita dal terremoto del 2016.
La struttura è stata collocata nel villaggio Sae, dove gli sfollati sono temporaneamente sistemati nelle strutture provvisorie.
Il pomeriggio è iniziato alle 15,30 presso l’auditorium San Paolo di Fiastra con la tavola rotonda “Ricostruiamo: Quali comunità? Attese e speranze delle popolazioni, una sfida a tre anni dal sisma”.
Emozionato, il sindaco del piccolo centro montano del maceratese Sauro Scaficchia ha ringraziato le Acli per aver donato alla comunità di Fiastra un luogo dove poter svolgere attività sia per la scuola che per la popolazione.
Dopo i saluti del vicepresidente della Comunità montana “Marca di Camerino” Claudio Castelletti e del presidente regionale delle Acli delle Marche Maurizio Tomassini è toccato alla presidente provinciale delle Acli di Macerata Roberta Scoppa introdurre i lavori della tavola rotonda.
“La casa che le Acli donano – ha detto la Scoppa – vuole essere un riferimento per la popolazione di Fiastra, un centro di comunità, una piazza di cittadinanza attiva dove tutti possono ritrovarsi, stare insieme, realizzare iniziative”.
La tavola rotonda, moderata dal direttore di Farebene.info Lanfranco Norcini Pala, ha visto interessanti contributi dall’assessore della Regione Marche Angelo Sciapichetti, del vicepresidente nazionale delle Acli Stefano Tassinari, del coordinatore degli ambiti territoriali XVI, XVII e XVIII Valerio Valeriani e di Paola Nicolini, docente di psicologia all’Università di Macerata.
Il quadro emerso non può non destare preoccupazione. Nelle due province colpite di Ascoli Piceno e Macerata sono circa 45.000 gli edifici civili inagibili e, se non si creano le condizioni per ricostruire rapidamente, i territori sono destinati a svuotarsi.
Le persone sfollate, ben 22.000 nella sola zona montana del maceratese, sono state messe a dura prova dal terremoto ma ancora oggi non ritrovano la serenità. Non è certa casuale l’aumento dell’80% di farmaci tranquillanti registrato dalla agenzia sanitaria regionale.
A pagare il prezzo più caro di questa situazione sono naturalmente le persone più fragili: gli anziani vivono un vero e proprio spaesamento mentre per i bambini non sarà facile cancellare questo incubo.
Al disagio della popolazione si aggiunge la chiusura delle attività economiche locali e la carenza di servizi primari: la costante migrazione verso le località costiere ha visto una eclatante accelerazione dopo il sisma.
Dura anche la voce dell’arcivescovo di Camerino mons. Francesco Massara, che ha ribadito come, nello scaricabarile delle responsabilità sui ritardi nella ricostruzione, a pagare il prezzo più alto siano ancora le popolazioni locali.
“Incontrarsi, ascoltarsi, lavorare insieme“: questa, per il presule, la strada da prendere con convinzione per una concreta efficacia del lavoro delle istituzioni.
Le conclusioni sono state tratte dal presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini.
“Ricostruzione materiale e ricostruzione sociale – ha detto Rossini – vanno fatte camminare di pari passo. Quello che deve essere chiaro è il modello di sviluppo a cui si punta nel futuro, facendo memoria del passato. In questo processo le Acli ci sono e ci saranno, accanto alla popolazione ed ai suoi bisogni”.
“Dalla tavola rotonda – ha commentato al termine la presidente provinciale delle Acli di Macerata Roberta Scoppa – è emersa forte la necessità di un “patto per la comunità” che metta attorno al tavolo sia i soggetti istituzionali che quelli delle reti sociali e civili del territorio”.
“Il “patto per la comunità” – ha chiarito la Scoppa – non deve essere un nuovo libro dei sogni scritto da chissà chi mettendo insieme pezzi frammentati di idee, aspirazioni o desideri, ma deve invece essere un percorso concreto e sostenibile di azioni in rete nel territorio messe in atto da chi il territorio lo conosce, lo abita, lo vive“.
Al termine dei lavori, presso l’area Sae in località Cupolo, la banda musicale ha accolto i partecipanti ed i tanti cittadini che hanno così manifestato la grande voglia di comunità che anima un paese ferito ma non rassegnato.
In festa anche i bambini della scuola “F.lli Ferri” di Fiastra che, con i loro disegni, hanno ringraziato le Acli del dono: la casa di legno, infatti, sarà anche un luogo confortevole per le loro attività.