Prosegue la mobilitazione per il diritto alla salute messa in atto dalle Acli della Lombardia in risposta alle scelte politiche sbagliate della Regione negli ultimi trent’anni.
Per invertire questa direzione e garantire il diritto costituzionale alla salute le Acli, insieme ad altre forze sociali, avevano chiesto di dare la parola ai cittadini attraverso lo strumento democratico del referendum, ma la maggioranza del Consiglio Regionale ha deciso di negare questa possibilità impedendo il proseguo dell’iter.
Mentre sul piano legale i proponenti ricorreranno al Tribunale amministrativo, in contemporanea partirà l’organizzazione di 10 giornate di mobilitazione con manifestazioni nei territori ed evento conclusivo a Milano.
Il primo appuntamento è per venerdì 13 ottobre alle ore 18 con un presidio di protesta a Bergamo davanti alla sede di Regione Lombardia.
Le Acli della Lombardia denunciano una situazione ormai insostenibile che minaccia il diritto alla salute di tutti i cittadini: liste d’attesa infinite, diseguaglianze per reddito nell’accesso alle cure, smantellamento della medicina territoriale, sbilanciamento verso un privato sempre più finalizzato solo ad una logica di profitto, incapacità di garantire le prioritarie azioni di prevenzione (es. sicurezza sul lavoro), peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, spese impazzite con i “medici gettonisti”, nessun governo delle rette a carico dei cittadini nelle Rsa e nei servizi per la disabilità.