Per iniziativa delle Acli di Pisa è nato il Coordinamento pisano per la rotta balcanica, composto da associazioni, movimenti, organismi pastorali.
Al Coordinamento hanno aderito Acli Toscana, Agesci Pisa, AC Pisa, Bene Comune, Bhalobasa, Caritas Pisa, Centro Studi “iCappuccini. Acli Persone Comunità”, Coordinamento Provinciale di Libera Pisa, L’Informazione Giovane, Movimento dei Focolari, Movimento Politico Per l’Unità, Ora Legale, Salus, Unità Migranti e singoli cittadini.
Il Coordinamento nasce con il triplice impegno di essere vicini, con gesti concreti, alle migliaia di migranti “bloccati” in campi e sistemazione di fortuna nei Paesi dei Balcani, dallo sforzo di capire e far capire e dall’impegno di provare a cambiare qualcosa.
A Lipa, il campo provvisorio della Bosnia Erzegovina che continua ad ospitare più di mille persone nonostante sia andato completamente a fuoco alla vigilia di Natale, la situazione continua a essere grave e urgente: i bagni chimici non sono più utilizzabili, manca l’acqua corrente e i tre generatori non sono sufficienti neppure a garantire l’illuminazione.
Ma è solo la punta di un iceberg ben più vasto e profondo: in Bosnia sono presenti circa 9mila persone in transito e solo 5.500 hanno trovato una sistemazione nei campi profughi ufficiali. In Grecia ve ne sono addirittura 119mila, 13mila dei quali nella sola isola di Lesbo in strutture adibite per accoglierne un numero sette volte inferiore, e 12mila sono ancora a Moria, nonostante il gravissimo incendio del settembre 2020. Nel silenzio si amplia anche la rotta che attraverso l’Albania: qui nel 2019 sono stati identificati 12.306 migranti, 10.083 dei quali entrati per la prima volta nel Paese.
Il punto di partenza del Coordinamento pisano per la rotta balcanica è, appunto, il sostegno ai programmi di assistenza di Caritas Italiana e Ipsia, la Ong promossa da Acli, entrambe ormai da decenni presenti nella regione.
Donando a Ipsia Acli, con 10 euro si può contribuire all’acquisto e alla distribuzione di 200 bicchieri di tè al giorno; con 30 euro all’acquisto di legna da ardere per scaldarsi e cucinare per i migranti fuori dai campi e con 50 euro all’acquisto di un kit contenente un paio di scarpe, un sacco a pelo, una tuta e biancheria per chi non è ospite delle strutture d’accoglienza ufficiali.
Per quanto riguarda la Caritas, invece, con una donazione 10 euro si possono acquistare farmaci di base, con una di 20 euro un kit invernale (giacca a vento, guanti e sciarpa). Quindi con 30 euro l’acquisto di materiale didattico e ricreativo per i bambini, con 50 una quota per l’allestimento di bagni e docce nelle strutture d’accoglienza, con 100 possono essere assicurati pasti caldi per un mese a un nucleo familiare, con 300 euro le spese di accoglienza (vitto e alloggio) a una persona vulnerabile, con 1.000 euro un mese di servizio lavanderia sociale piuttosto che d’interpretariato e servizio legale o di supporto psicosociale. Infine con 2.000 euro un mese di servizio ricreativo e formativo per i migranti ospiti nei campi.
I primi appuntamenti informativi sul dramma della rotta balcanica sono fissati per martedì 16 e mercoledi 24 marzo alle 21 con due video conferenze cui interverranno giornalisti, operatori impegnati sul campo ed europarlamentari. Le iniziative saranno visibili sulla piattaforma Zoom e sul profilo Facebook delle Acli provinciali di Pisa.