Il Crei Acli Sardegna ha presentato il rapporto di ricerca sull’emigrazione studentesca universitaria dei ragazzi sardi.
Il lavoro, realizzato in collaborazione con la Regione, lo Iares e Acli regionali, è stato presentato in occasione di un evento che ha messo a confronto rettori e studenti, tecnici e politici.
È stato il ricercatore Francesco Pitirra a presentare i dati raccolti. Gli studenti sardi per la maggior parte si sono immatricolati in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana, seguita da Lazio e Veneto.
Menzione particolare meritano le immatricolazioni nelle università telematiche, scelte dal 15% degli studenti sardi, in crescita di anno in anno.
La maggior parte degli studenti sardi immatricolati fuori dalla Sardegna intraprende il percorso accademico in economia, seguono giurisprudenza, psicologia, scienze umanistiche e scienze politiche, ingegneria e scienze della formazione. Infine comunicazione e medicina.
Secondo i rappresentanti delle Università di Cagliari e Sassari gli studenti sardi decidono di studiare in altre regioni per diversi motivi. Il prorettore di Sassari Antonietta Mazzette ha posto l’accento “sull’impostazione squilibrata dell’offerta formativa sarda verso la teoria mentre bisognerebbe cercare di trovare un equilibrio, creare un ambiente diverso e favorire il collegamento tra la formazione e il mondo del lavoro”.
Dall’altra parte il neo rettore dell’Università di Cagliari Francesco Mola, che ha sottolineato come “si migri per scelta ma a volte anche per obbligo: una politica scriteriata negli ultimi 20 anni ha trasferito le risorse dalle Università del Sud Italia a quelle del Nord, con la conseguenza che per accendere un nuovo corso di laurea bisogna obbligatoriamente spegnerne un altro. La strada intrapresa sinora dalla Regione nell’aiutare gli atenei con un maggior numero di borse di studio è stata premiante visto l’aumento delle iscrizioni, ma bisogna fare di più”.
Il webinar sull’emigrazione studentesca del Crei Acli Sardegna è stato arricchito dalle testimonianze di Martina Cugusi, studentessa all’Università di Padova, Anna Nicolai, studente all’Università di Bologna e Cristina Demuro studentessa emigrata in Finlandia.
“Dati molto positivi – ha sottolineato il vicepresidente delle Acli della Sardegna Mauro Carta – che premiano le politiche regionali rivolte agli studenti. Ma occorre superare alcune lentezze nella costruzione dei posti letto da parte egli Ersu. Serve una scossa nelle politiche di supporto all’istruzione universitaria”.
Due le due proposte elaborate dalle Acli che saranno consegnate alla Regione. La prima è una moratoria di cinque anni sulle tasse universitarie come effetto del covid, la seconda è quella di borse di studio per i figli degli emigrati sardi che scelgono di studiare nelle università dell’isola.