
Le Acli regionali del Piemonte hanno avviato a Cuneo una sperimentazione per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro di persone che, per varie ragioni, ne sono state escluse.
Il progetto vede coinvolte, oltre a quelle dell’associazione, anche le strutture del Patronato Acli e dell’Enaip.
“Più si allunga l’intervallo temporale tra la perdita di un’occupazione e l’individuazione di una nuova opportunità professionale – spiegano le Acli regionali – più crescono i rischi che la condizione di non occupazione o di sotto occupazione diventi cronica, soprattutto per i soggetti con maggiori fragilità come, ad esempio, gli ultracinquantenni e le donne”.
Il progetto che, ad oggi, ha consentito di prendere in carica una dozzina di persone, prevede tre livelli preliminari di attività che si svolgono nelle sedi operative del Patronato Acli di Cuneo: informazione e accoglienza, una successiva analisi delle esigenze e delle difficoltà personali incontrate, un bilancio delle proprie capacità personali e competenze professionali per la ricerca attiva del lavoro.
Al termine di questa fase di screening i soggetti che mostrano di possedere caratteristiche adatte alle finalità del progetto vengono indirizzate alla sede Enaip per la costruzione di un progetto di reinserimento lavorativo attraverso formazione e tirocini e una presa in carico finale da parte dei servizi al lavoro dell’ente formativo delle Acli.
“In sintesi – concludono i promotori – si è cercato di organizzare una filiera coerente e funzionale tra vari servizi che già operano in seno al sistema Acli ma che, sempre di più, necessitano di un coordinamento in una fase delicata come quella che stiamo vivendo. La nostra ambizione è quella di estendere gradualmente la sperimentazione anche in altri territori del Piemonte”.