
La tornata elettorale del 4 marzo ha rappresentato una brutta pagina per i parlamentari ed i consiglieri regionali di storia aclista.
Purtroppo nessuno è stato rieletto di quelli uscenti e nessuno dei nuovi candidati ha raggiunto l’obiettivo.
Rimangono innanzitutto fuori dal parlamento due ex presidenti, parlamentari uscenti.
Andrea Olivero, Presidente nazionale dal 2006 al 2012, senatore e Vice Ministro alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali uscente, candidato per la lista Civica Popolare della Lorenzin alla Camera per il centrosinistra nel collegio uninominale di Cuneo, raggiunge un 24,5% che nulla può contro il 46,67% dell’eletto Gastaldi del centrodestra.
Luigi Bobba, presidente nazionale delle Acli dal 1998 al 2006, deputato e Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del governo uscente, candidato per il Pd alla Camera per il centrosinistra nel collegio uninominale di Vercelli, ottiene un buon 22,06% ma trova davanti il travolgente centrodestra con il 47,07% ed il Movimento 5 Stelle con il 24,36%.
Non ce la fa nemmeno Silvio Lai, presidente regionale delle Acli della Sardegna dal 1992 al 1999, senatore uscente e candidato per il Pd alla Camera per il centrosinistra nel collegio uninominale di Sassari. La sua è la migliore performance della coalizione nell’isola con il 19,68% ma risulta dietro l’eletto Perantoni del Movimento 5 Stelle (44,31%) e la candidata del centrodestra che raggiunge il 27,71%.
Esce sconfitto dalla competizione anche Giorgio Zanin, già presidente provinciale delle Acli di Pordenone e parlamentare uscente, candidato per il Pd alla Camera per il centrosinistra nel collegio uninominale di Pordenone. Malgrado un buon 21,71%, risulta solo terzo dietro la coalizione di centrodestra (46,22%) ed il Movimento 5 Stelle (23,14%).
Francesco Prina, già vicepresidente provinciale e consigliere nazionale delle Acli di Milano, deputato uscente, candidato per il Pd alla Camera per il centrosinistra nel collegio uninominale di Abbiategrasso, gioca la sua partita raggiungendo il 22,72%. Viene però sorpassato dal 47,33 del centrodestra e dal 24,66% del Movimento 5 Stelle.
Federico Gelli, dal 1990 al 2000 presidente provinciale delle Acli di Pisa e membro della direzione nazionale, deputato uscente e responsabile del Dipartimento sanità del Pd, non aveva invece ottenuto la ricandidatura.
In Molise non è andata bene neppure a Nicola Cavaliere, dal 1992 coordinatore interregionale Abruzzo e Molise del Patronato Acli, consigliere della Regione Molise, candidato per Fi alla Camera nel proporzionale. Qui a fare il pieno è stato il Movimento 5 Stelle che, con un 44,79%, ha sbaragliato la concorrenza e preso tutti i seggi lasciando alla coalizione di centrodestra solo un 29,81% dei consensi.
Neppure dall’estero, in passato bacino di proficui risultati per i candidati di matrice aclista, è arrivata la buona notizia. Franco Narducci, già presidente delle Acli Svizzere e parlamentare dal 2008 al 2013, era candidato alla Camera per il Pd nella ripartizione Europa. Malgrado l’ottimo risultato del Partito democratico all’estero (nella ripartizione Europa il 31,68%), Narducci si è fermato a 7.529 preferenze e i due seggi ottenuti sono andati ad altri candidati della lista.
Due i candidati provenienti dal mondo Acli che hanno tentato invece una prima candidatura in assoluto.
Alfredo Cucciniello, già presidente nazionale dell’Us Acli e già componente della presidenza nazionale delle Acli, ha giocato la sua partita di testimonianza nella lista di Liberi e Uguali per il Senato nel collegio uninominale di Avellino. Purtroppo il deludente andamento nazionale ha condizionato anche il risultato locale, che lo ha visto fermarsi al 2,73%.
Stessa sorte è toccata ad Antonio De Donno, attualmente presidente regionale delle Acli della Puglia, candidato nel collegio plurinominale del Senato Puglia Sud nella lista Liberi e Uguali. Anche qui la formazione di Grasso si è fermata al 3,10% restando dunque a bocca asciutta per i seggi in parlamento.
Anche nelle elezioni regionali del 4 marzo le Acli avevano un consigliere uscente ed un candidato.
Nel Lazio, Cristian Carrara, già segretario nazionale dei Giovani delle Acli, presidente delle Acli di Roma e dirigente nazionale dell’associazione, eletto nel 2013 nel listino di Nicola Zingaretti, non si è ricandidato.
In Lombardia, invece, era candidato Giovanni Battista Armelloni, già presidente provinciale delle Acli di Milano e regionale della Lombardia, consigliere nazionale ed attualmente presidente regionale di Enaip, capolista a Milano della Lista Gori Presidente a sostegno del candidato di centrosinistra. Il deludente risultato complessivo della formazione (3,02%) ha permesso la conquista di soli due seggi e, in quello spettante a Milano, Armelloni è stato scavalcato in preferenze da una collega di lista, rimanendo dunque fuori dal Consiglio regionale.