
Una situazione sostanzialmente cristallizzata e non in positivo: è quanto emerge dall’analisi statistica dei redditi dei cittadini desunti dagli oltre 21 mila 730 elaborati dal Caf Acli di Venezia nel corso della campagna fiscale 2020.
Il dato principale è il reddito medio dichiarato nel 2020 (riferito ovviamente al 2019) dai contribuenti veneziani: 20.900 euro, l’1,5% in più rispetto a cinque anni fa. Un incremento modesto, peraltro completamente eroso dall’inflazione che, nello stesso arco di tempo, ha registrato a Venezia un rialzo del 2,6%.
Ancor più negative sono le disuguaglianze che si registrano tra le diverse categorie sociali. La più evidente è quella degli oltre 11 mila euro di reddito medio che dividono uomini (26.766 euro) e donne (15.708 euro).
Ma c’è anche la grande forbice generazionale, con i figli che dispongono di redditi inferiori rispetto a nonni e, soprattutto, ai genitori: gli under 34 si fermano a 16.929 euro (gli under 25 addirittura a 12.021), a fronte dei 19.470 euro di reddito medio degli over 65 e ai 23.896 euro della fascia 45-64 anni.
Pur riducendosi di circa 400 euro rispetto al 2015, si conferma infine anche la differenza tra nati in Italia (21.402 euro) e nati all’estero (16.038).
“Non è di certo una situazione rosea – commenta il presidente provinciale delle Acli di Venezia Paolo Grigolato – soprattutto considerando che i dati sui redditi forniti dal Caf si riferiscono al periodo pre-Covid. Già così emerge il quadro di una società bloccata, in cui età, genere e origine pregiudicano pesantemente il livello di reddito disponibile. Il rischio è che tra un anno ci troveremo a commentare statistiche ben peggiori”.