
Tre scuole attivate con oltre 600 persone coinvolte, fra studenti, insegnanti e personale scolastico: è più che positivo il bilancio della prima annualità di Green School, progetto nazionale di educazione alla sostenibilità attivato a Venezia anche grazie all’impegno delle Acli provinciali.
Green School nasce nel 2009 con l’obiettivo è mettere in campo buone abitudini per ridurre concretamente l’impronta carbonica degli istituti scolastici coinvolti, misurabile in chilogrammi di CO2 non immessi in atmosfera.
Le basi di queste azioni ruotano attorno a sei pilastri: risparmio energetico, riduzione dei rifiuti, mobilità sostenibile, risparmio idrico, riduzione degli sprechi alimentari e promozione della biodiversità.
Alla fine del percorso i risultati vengono misurati attraverso la certificazione “Green School”, in un ranking dalla classe A alla classe D, valutazioni simili a quelle che si usano per case ed elettrodomestici.
A Venezia il comitato territoriale della Green School, coordinato dal Csv, ha visto, accanto alle Acli, la Iuav, Ca’ Foscari e Arpav.
Sono stati coinvolti nel progetto l’Itis “Zuccante” di Mestre, l’Iis “Levi-Ponti” di Mirano e la scuola dell’infanzia “Stefani” di Marghera.
Tanti i comportamenti virtuosi messi in campo dagli studenti coinvolti, anche con grande fantasia: dall’introduzione di due giorni a settimana senza plastica alla creazione di un oro botanico, dalla riduzione dello spreco alimentare ai “guardiani antispreco” addetti a monitorare l’uso dell’acqua e gli interruttori della luce.
L’iniziativa diventerà strutturale, attraverso un programma annuale che punti ad attrarre sempre più scuole e a migliorare le prestazioni degli istituti già coinvolti, affinando le pratiche e migliorando la comunicazione.
“L’adesione a Green School – sottolinea il presidente delle Acli di Venezia Paolo Grigolato – è un altro tassello dell’impegno della nostra associazione sui temi della sostenibilità ambientale. Solo a livello scolastico ricordiamo il progetto “La mensa che non spreca” e i laboratori educativi nell’ambito del progetto Con-tatto. Nuovi modelli di comportamento, uniti ai passi enormi del progresso tecnologico, possono realmente cambiare la situazione”.