Un appello affinché “prevalga l’umanità per le famiglie sinti” è stato inviato al sindaco di Gallarate da numerose associazioni tra cui le Acli di Varese, il Cordinamento Acli Zona Gallarate, l’associazione Volontari Acli Aval.
La lettera chiede che si fermi lo sgombero del campo sinti di Gallarate e che “si lasci finalmente spazio all’umanità e alla ragione“.
Il Sindaco Andrea Cassani ha infatti comunicato verbalmente ad alcuni rappresentanti del campo che dal 23 novembre si sarebbe proceduto alla sgombero, con conseguente demolizione di tutti i manufatti presenti in via Lazzaretto.
“A partire dal 23 novembre – scrivono nell’appello le Acli insieme ad Anpi, Arci, Azione Cattolica, Cgil, Cisl, ed altri – una ventina di famiglie gallaratesi, se verrà dato seguito a quanto comunicato dal Sindaco, si troverà di fronte a due sole possibilità: restare nell’area per poi veder distruggere la propria casa e dover dormire all’aperto, oppure allontanarsi con la propria casa mobile (nella pratica molto difficile) e vagare nel territorio sostando senza permesso per poi spostarsi di nuovo”.
“Questa prospettiva – è scritto nella lettera – fa valere non la legalità, ma la disumanità attraverso la legge. Proprio in nome della legalità e dell’umanità, come Associazioni abbiamo appoggiato la richiesta all’Amministrazione comunale, presentata per il tramite del Sig. Prefetto, di un tavolo di mediazione, che si attivasse per cercare soluzioni possibili, concordate con le famiglie e rispettose delle norme urbanistiche e dei diritti delle persone. Abbiamo ottenuto dall’Amministrazione solo silenzi e chiusure“.
“L’allontanamento forzato da via Lazzaretto – fanno presente i promotori dell’appello – non significherà per loro solo la perdita di una casa, per quanto poco adeguata, ma l’abbandono scolastico per i bambini e la perdita del lavoro per gli adulti che, nonostante i pregiudizi, in qualche caso riescono ad accedere a lavori regolari”.
Di fronte a questa drammatica prospettiva, i firmatari lanciano un ultimo, estremo appello alle Istituzioni chiedendo al Comune di sospendere lo sgombero, prevedendo una regolarizzazione o un superamento del campo graduale e concordato, con eventuali soluzioni abitative alternative.
Le associazioni chiedono nel contempo al Prefetto di garantire il rispetto della Costituzione e dei Diritti dell’uomo, con particolare riferimento alle categorie deboli ed ai minori, evitando di mettere in atto un’azione che getterebbe nella precarietà più assoluta decine di famiglie con bambini e anziani.
“Chiediamo nuovamente – conclude l’appello – che venga istituito un tavolo di confronto che si attenga a quanto previsto dalla “Strategia Nazionale d’Inclusione dei Rom, dei Sinti e dei camminanti – attuazione della Comunicazione Commissione europea n. 171/2011”, approvata dal Governo italiano e in vigore fino al 2020, verificando quali risorse dedicate, disponibili in ambito europeo, possano essere utilizzate per una giusta soluzione“.