
Il Circolo Acli “Ora et Labora” di Fossato di Vico, in provincia di Perugia, non va in vacanza e organizza, per venerdì 7 luglio, un incontro pubblico formativo su “Ius soli o Ius sòla? Modelli alternativi di cittadinanza a confronto”.
L’iniziativa si terrà presso il ristorante Camino Vecchio di Fossato di Vico, nella nuova veranda della struttura, con inizio alle ore 18,30.
Ad introdurre l’argomento sarà Izaura Puka consigliere provinciale delle Acli di Perugia, che lascerà poi spazio agli interventi del pubblico.
Conduttore dei lavori sarà il presidente del Circolo Acli di Fossato di Vico Sante Pirrami.
“La valutazione dell’esperienza dell’immigrazione nelle nostre società – spiegano i promotori dell’iniziativa – passa attraverso l’osservazione delle seconde generazioni perché i figli degli immigrati costituiscono il nodo cruciale del percorso di integrazione reciproca tra immigrati e società. Si tratta infatti di giovani già sostanzialmente integrati nella società, vicini di casa e compagni di scuola dei nostri figli e nipoti”.
“A differenza di altri Stati europei – proseguono gli animatori del Circolo Acli di Fossato di Vico – che hanno risolto da tempo il problema del riconoscimento dello status di cittadino ai figli degli immigrati, in Italia la materia è regolata da una legge di trent’anni fa, quando il fenomeno migratorio, e quindi anche il fenomeno delle seconde generazioni, aveva caratteristiche completamente diverse da quelle di oggi. Ma quello che di più colpisce è la totale assenza di regolamentazione dell’acquisizione della cittadinanza da parte dei bambini arrivati in Italia dopo la nascita“.
Questi ultimi possono diventare cittadini soltanto in base alle norme applicabili ai maggiorenni, che tra i criteri per la concessione richiedono, oltre dieci anni di residenza, anche una capacità di reddito adeguata. In sostanza, anche se sono arrivati in Italia dal secondo giorno di vita ed hanno compiuto qui interamente il percorso scolare, diventeranno cittadini non prima dei 25-30 anni.
“La situazione – concludono i promotori dell’incontro delle Acli di Fossato di Vico sullo ius soli – è ulteriormente ostacolata dalle modifiche introdotte nel 2018. Per molti ragazzi di seconda generazione c’è il rischio concreto di vedere negati i diritti di cittadinanza e sperimentare una sostanziale esclusione proprio dallo Stato italiano, in cui hanno vissuto esperienze essenziali di socializzazione identitaria, che ha assicurato loro servizi sanitari e scolastici di buona qualità, ma che fatica ad includerli nei processi di costruzione del capitale umano dell’Italia di domani”.