
Le Acli della Sardegna hanno avviato una campagna di sensibilizzazione e un progetto contro lo spreco e la povertà alimentare, per educare i cittadini ad un’idea di sviluppo e diffondere un modello socio-economico sostenibile e duraturo.
Alla base dell’iniziativa, realizzata con il sostegno del Fondo 5×1000 Acli e della Fondazione di Sardegna, vi è l’intenzione di promuovere un cambiamento significativo dei modelli di produzione e consumo e degli stili di vita, nell’ottica della promozione dello sviluppo sostenibile dei territori e delle comunità.
Obiettivi e ambizioni a lungo termine che le Acli sarde intendono raggiungere anche attraverso la creazione a livello locale di reti con le istituzioni pubbliche, le aziende e i soggetti privati che operano nel settore della solidarietà per l’attivazione di interventi coordinati di contrasto allo spreco e di recupero, a fini caritativi, delle eccedenze.
“Parlare di spreco e povertà alimentare nella società attuale – spiega il presidente regionale delle Acli Franco Marras – non è insolito. Negli ultimi tempi, complice la crisi economica che ha colpito in modo significativo le famiglie, dosare gli acquisti anche quelli alimentari è diventata una pratica consueta per molti. Ma un consumo responsabile di cibo e, conseguentemente di risorse energetiche, non dovrebbe rimanere circoscritto ai periodi economicamente sfavorevoli. Lo spreco smisurato di cibo, derivante dalla scarsa educazione ad un consumo alimentare corretto, si riflette indirettamente su chi invece non possiede risorse economiche alcune, generando delle disparità spesso fuori controllo”.
Anche in Sardegna occuparsi di impoverimento e di poveri passa attraverso la promozione di differenti stili di consumo che devono coinvolgere tutti in famiglia, nelle mense, nei ristoranti. Il cibo si vende, si compra, si consuma, ma diventa in modo significativo anche scarto e si butta, nonostante spesso sia ancora commestibile.
L’entrata in vigore nel 2016 della Legge Gadda n.166 contro lo spreco alimentare ha incentivato il recupero e la donazione di beni alimentari, farmaceutici ed altri prodotti in favore di soggetti che operano senza scopo di lucro. La legge ha ridotto di fatto gli oneri burocratici degli operatori del settore alimentare che desiderano donare le eccedenze in corretto stato di conservazione anche oltre il termine minimo di conservazione.
Per informazioni: sito delle Acli della Sardegna