Il 12 marzo, in occasione del trentesimo anniversario della morte dell’arcivescovo Cesare Pagani, la diocesi di Perugia-Città della Pieve ha ricordato il suo pastore, indimenticato riferimento per il mondo del lavoro e assistente centrale delle Acli.
Il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, con una celebrazione eucaristica nella cattedrale di San Lorenzo, nella cui cripta riposa il suo corpo di mons. Pagani, ha voluto rendere omaggio al primo vescovo della Chiesa di Perugia e Città della Pieve unite per decreto nel 1986.
Figlio di operai, Cesare Pagani nacque a Dergano (periferia nord di Milano) il 10 maggio 1921 e fu ordinato sacerdote dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster il 3 giugno 1944, “sotto le bombe”, come lo stesso presule diceva.
Pagani era legato da una forte amicizia e consonanza di interessi a Paolo VI. Il cardinale Montini, quando era arcivescovo di Milano, affidò nel 1961 a don Cesare l’incarico di creare l’Ufficio di Pastorale Sociale della Diocesi, per la sua esperienza nelle Acli come assistente provinciale e, l’anno dopo, la fondazione e la direzione del Centro diocesano immigrati, precorrendo i tempi odierni.
Nel 1964 Paolo VI chiamò mons. Pagani a Roma, come assistente centrale delle Acli.
Nel febbraio 1972 Cesare Pagani ricevette da papa Paolo VI la nomina a vescovo di Città di Castello e Gubbio. Fu poi nominato da papa Giovanni Paolo II, il 21 novembre 1981, arcivescovo metropolita di Perugia e vescovo di Città della Pieve.
Mons. Pagani dal 26 maggio 1976 fino alla morte, avvenuta il 12 marzo 1988, a soli 66 anni, ricoprì l’incarico di presidente della Conferenza episcopale umbra.
“Monsignor Pagani – ha ricordato il vescovo ausiliare mons. Giulietti – aveva una visione nuova di Chiesa, caratterizzata dal senso forte della diocesi, dalla dignità e dal ruolo del laicato, dal primato della Parola, dall’ansia per l’evangelizzazione, nel confronto aperto e serrato con la civiltà contemporanea. È stato un vescovo che si è fatto “modello del gregge” sulla via del rinnovamento conciliare: in questo è stato per molti un vero padre nella fede”.