Prosegue “A partire da noi“, il progetto delle Acli di Treviso per sostenere alcune famiglie in difficoltà a causa della perdita di un reddito da lavoro per il coronavirus.
Ci sono dipendenti che si sono autotassati, altri che offrono del tempo gratuito, altri ancora che si fanno prossimi in relazioni di solidarietà.
Al centro del sostegno, attualmente dieci famiglie italiane e straniere in Italia da una vita, tutti conosciute dagli uffici delle Acli, con 28 bambini di cui 3 con forme gravi di disabilità o malattia. Sette famiglie in questo momento si trovano senza reddito da lavoro.
Il progetto ha distribuito alimenti e beni di prima necessità per i bambini, ma ha anche permesso l’attivazione di 4 percorsi individuali per reinserimento lavorativo e 4 tirocini sostenuti dalle Acli di Treviso in realtà produttive del territorio.
“Vogliamo credere e dimostrare – spiegano le Acli – che le reti sociali si sono forse allentate ma esistono e reagiscono con forme ed attenzioni diverse. Stiamo pensando a nuove evoluzioni che ci facciano sentire, nonostante tutto, comunità viva, fraterna. A partire da noi, e chi vuole può dare una mano”.
L’iniziativa “A partire da noi”, nata in piena pandemia dai dipendenti delle Acli di Treviso, si allarga ora a quanti vogliono contribuire sostenendo nuovi tirocini di inserimento al lavoro, beni “essenziali” per i minori (centri estivi, sport e socialità, recupero scolastico…), borse di spesa per persone in difficoltà.
Ogni forma di aiuto è utile e gradita. Si può sostenere economicamente il progetto ma anche donare del tempo.