“Quasi 35 mila famiglie trentine rischiano di non poter contare sulle riduzioni per le mense scolastiche, il trasporto pubblico e le rette degli asili nido”: è l’allarme lanciato dal presidente delle Acli di Trento Luca Oliver a causa dei ritardi della Provincia autonoma sull’Icef, l’Indicatore della condizione economica familiare.
La denuncia, condivisa insieme a Cgil, Cisl e Uil, è dovuta al blocco della piattaforma usata per l’inserimento delle domande, che quindi non permette ai Caf di operare.
Il problema pare derivi dal prolungarsi delle procedure di gara per l’affidamento del servizio di gestione della stessa piattaforma informatica.
Se solo venerdì scorso la Provincia tranquillizzava gli utenti assicurando un regolare avvio per domani, martedì 30 luglio, le Acli di Trento ed i sindacati hanno ribadito che in realtà è tutto fermo e che si sta provvedendo a cancellare gli appuntamenti già fissati con i richiedenti.
“La Provincia autonoma di Trento – hanno scritto le organizzazioni – ha individuato solo una parziale soluzione: si potranno presentare le richieste Icef per l’assegno di cura e forse, ma non è certo, per gli sconti sulle cure odontoiatriche. Nei fatti, dunque, le riduzioni tariffarie per quasi 35.000 famiglie trentine restano intanto bloccate“.
A pagare il prezzo di tanta approssimazione saranno purtroppo i cittadini più bisognosi.