Le Acli della Svizzera esprimono la loro piena solidarietà a Luciano Alban, oggetto nelle ultime settimane “di violenti attacchi personali da parte del consigliere del Comites di Zurigo Gerardo Petta”.
Alban è stato fatto oggetto di “intimidazioni e minacce” che, come scrivono in un comunicato le Acli svizzere, “nulla hanno a che fare con un confronto civile e democratico all’interno di un organismo di rappresentanza”.
Le Acli ricordano che Luciano Alban, Presidente del Comites di Zurigo democraticamente eletto, figura storica delle Acli Svizzera ed esponente di primo piano dell’associazionismo italiano nella Confederazione, è da “sempre al servizio e attento ai bisogni della gente, rispettoso delle istituzioni, ma mai al servizio del potere”.
“La storia personale di Luciano Alban – scrivono ancora le Acli – è sotto gli occhi di tutti ed è più forte di tante parole”.
“Il suo – prosegue con fermezza l’associazione – è stato servizio di puro volontariato ed ha vissuto l’impegno nel Comites sempre con grande senso di responsabilità. Alban ha incessantemente operato per la migliore efficienza ed efficacia dei servizi consolari e per l’affermazione dei valori d’italianità“.
“La Presidenza delle Acli Svizzera – conclude la nota – non può restare indifferente di fronte ai tentativi virulenti di disinformazione. Intimidazioni verbali e scritte non possono essere lo strumento per affrontare la complessità dei problemi della comunità italiana in Svizzera. Al Signor Petta, che da anni utilizza questi metodi inaccettabili per offendere e minacciare, le Acli della Svizzera dicono con parole chiare “BASTA!“”.