Le Acli della Svizzera hanno annunciato il loro netto “no” in occasione del referendum “Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)”, promosso dall’Udc, che porterà i cittadini elvetici alle urne il prossimo 27 settembre.
L’iniziativa, voluta dall’Unione democratica di centro, partito di destra e nazionalista, ha l’obiettivo di abolire la libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea con conseguente decadenza dei relativi accordi bilaterali con i 27 Paesi Ue.
Un eventuale successo dell’iniziativa comporterebbe la decadenza di altri accordi bilaterali con l’Europa comunitaria e sancirebbe di fatto la rottura dei rapporti tra la Svizzera ed il mercato unico dell’Unione europea.
Le Acli svizzere, nel prendere una decisione posizione contro la proposta oggetto di referendum, invitano gli elettori a valutare tutti i benefici di cui la Svizzera ha goduto, grazie alla libera circolazione delle persone.
“La proposta dell’Udc – spiega il presidente nazionale delle Acli della Svizzera Giuseppe Rauseo – ha gravi conseguenze in termini di perdita dei diritti: soggiorno, ricongiungimento famigliare, prestazioni sociali ecc. Senza l’accordo si tornerebbe indietro di anni e moltissime persone, tra cui i numerosi cittadini italiani in Svizzera, si ritroverebbero in una situazione di precarietà economica e sociale drammatica”.
“La caduta dell’intero pacchetto di accordi con l’Unione europea – spiegano le Acli elvetiche – danneggerebbe inoltre gravemente la Svizzera che ha nell’Ue il principale partner commerciale: nel 2018, le imprese svizzere hanno esportato merci per un valore di 120 miliardi di franchi nell’Ue, cioè il 50% di tutte le esportazioni. A titolo comparativo, le esportazioni verso la Cina ammontano solamente al 5% mentre quelle verso il Regno Unito al 4% circa”.
Per informare gli iscritti ed i cittadini sul referendum sull’immigrazione e su ciò che comporterebbe un suo esito favorevole, le Acli della Svizzera hanno predisposto un dossier pubblicato nell’ultimo numero della rivista “Il Dialogo”.