Le Acli della Svizzera hanno annunciato che voteranno “no” al referendum del prossimo 22 settembre sulla Lpp, la riforma della previdenza professionale.
Le Acli, inoltre, parteciperanno alla manifestazione “Quanto vale il mio salario? Sempre meno” in programma per il 21 settembre a Berna in Piazza federale, dove lavoratori, famiglie e tutti coloro che credono in una giustizia sociale si ritroveranno per difendere il potere di acquisto dei salari.
“Siamo pronti a pagare contributi più elevati per ricevere, più tardi, delle rendite pensionistiche più basse? Siamo sicuri che questa riforma proteggerà meglio lavoratori e lavoratrici a tempo parziale e le persone con i salari più bassi?”: i dubbi espressi dalle Acli della Svizzera sulla materia hanno portato l’associazione sul fronte del “no” al referendum Lpp .
“Questa riforma – dicono le Acli svizzere – non fa altro che preservare gli interessi degli istituti finanziari e assicurativi che fanno enormi profitti sulle nostre pensioni e a indebolire invece un’assicurazione sociale come il secondo pilastro così che le persone siano spinte a investire in un 3° pilastro, assicurazione privata, per loro ancora più redditizia. La sofferenza che colpisce ampie fasce della popolazione in stato o a rischio di povertà continua a essere ignorata”.
Secondo le Acli la riforma prevede un abbassamento del livello delle rendite per molti lavoratori, portando un peggioramento della qualità della vita durante la pensione. Inoltre i più colpiti saranno i lavoratori a basso reddito e le donne.
Le Acli della Svizzera, nel ribadire il “no” al referendum Lpp chiedono dunque una vera riforma che garantisca stabilità senza penalizzare chi ha contribuito per una vita.