Le Acli delle Svizzera invitano a votare “no” all’iniziativa per l’”autodeterminazione” su cui i cittadini saranno chiamati a votare il prossimo 25 novembre.
L’autodeterminazione prevede la superiorità del diritto svizzero su quello internazionale, mettendo a rischio migliaia di accordi e la protezione dei diritti fondamentali degli svizzeri.
La Svizzera è un Paese con una fitta rete di accordi internazionali a vari livelli e un’importante reputazione per il rispetto dei diritti dell’Uomo e la sua neutralità.
Se l’iniziativa dovesse essere accettata, la reputazione internazionale della Svizzera verrebbe messa in discussione e il Paese perderebbe il suo ruolo di partner affidabile nel mondo.
“L’iniziativa – spiegano le Acli Svizzere – indebolisce i diritti fondamentali dello stesso popolo svizzero, scardina la separazione dei poteri e danneggia l’economia. L’accettazione di questa iniziativa andrebbe a rafforzare i nazionalismi distruttivi che stanno calpestando i diritti umani”.
L’affermazione dell’autodeterminazione costringerebbe la Svizzera a ritirare, ad esempio, i propri giudici dalla Corte europea di Strasburgo dei diritti dell’uomo come pure a rinunciare alla mediazione e protezione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, particolarmente importante per i paesi di piccole dimensioni.
“La democrazia – prosegue l’appello delle Acli – deve proteggere le libertà ed i diritti fondamentali di ogni cittadino al di sopra dei meccanismi nazionali soprattutto quando proprio i meccanismi nazionali di salvaguardia falliscono”.
“Il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, che si celebra quest’anno – concludono le Acli della Svizzera – ci consente di riproporre con forza la riflessione sulla nostra umanità, il rispetto per l’altro, il sentimento della pietà, la compassione, il valore della solidarietà, la capacità di accogliere e condividere per reagire al crescente clima di violenza e di intolleranza che ci sta soffocando”.
Per queste ragioni le Acli Svizzere ritengono che sia necessario votare un chiaro “no” contro l’iniziativa del prossimo 25 novembre.
Per informazioni: sito delle Acli della Svizzera