
Quattrocento circoli che svolgono attività ricreative con servizi di ristorazione, non riescono ad accedere, dopo quasi due mesi, al bonus varato dalla Regione a sostegno della ripresa dell’attività dopo l’emergenza sanitaria: lo denunciano le associazioni del Terzo Settore con in prima file le Acli regionali del Piemonte.
I circoli, nonostante abbiano tutti i requisiti previsti, non vengono ammesse perchè, al contrario di quanto previsto dalla stessa legge regionale, l’accesso alla procedura è previsto per le sole associazioni iscritte ai registri delle imprese presso le Camere di Commercio, ed è escluso per quelle iscritte ai registri delle Aps.
“La legge – spiega la portavoce del Forum del Terzo Settore del Piemonte Anna Di Mascio – ha giustamente riconosciuto l’importanza di queste strutture associative, dei veri e propri avamposti socio-culturali, che costituiscono nei piccoli centri spesso l’unica realtà aggregativa presente”.
“Ad oltre due mesi dall’approvazione del bonus – dice però il presidente regionale delle Acli del Piemonte Massimo Tarasco – e in una fase particolarmente difficile dal punto di vista sociale ed economico, questa impossibilità di accesso per le Aps ad un contributo previsto e deliberato da una legge regionale, sta creando enormi disagi ai nostri Circoli Acli, che stanno facendo fronte con risorse economiche proprie alla messa in sicurezza delle strutture e delle attività in linea con i protocolli sanitari”.
“In una fase difficile dal punto di vista sociale ed economico – aggiungono le associazioni del Forum – è paradossale che si stanzino risorse, che sarebbero preziosissime per far fronte anche alle nuove misure di prevenzione igienico-sanitarie, se poi queste non risultano accessibili a soggetti che hanno i requisiti previsti dalla legge. Il protrarsi di questa situazione sta provocando comprensibili malumori e un senso di sfiducia verso le istituzioni. Ci auguriamo che la Regione metta con estrema urgenza mano al problema e lo risolva indicando la procedura e prorogando i termini per consentire alle Aps di presentare la domanda”.