“Si tratta di immaginare una città diversa e migliore, più a misura di persona”: è quanto si legge nel documento approvato dal consiglio provinciale delle Acli di Milano in vista del voto amministrativo del prossimo ottobre.
Il testo, intitolato “La necessità di ripartire: verso una città sostenibile, equa ed inclusiva“, chiede di promuovere una differente e più alta qualità della vita, quartiere per quartiere, definendo standard comuni e specificità per ogni ambiente urbano, partendo dalla riqualificazione delle aree di degrado.
“Immaginiamo – dicono le Acli di Milano – una città che riparta da comunità locali collaborative, da servizi più vicini ai cittadini governati da istituzioni più vicine ai cittadini, da quartieri energeticamente autosufficienti e con emissioni bassissime di gas inquinanti, con un sistema di trasporti realmente intermodale”.
“Una città verde prosegue il testo – in cui le grandi trasformazioni urbanistiche siano un’occasione di innovazione e di attrazione di investimenti, una città più giusta e più inclusiva, che investa nella scuola e nella formazione e intervenga contro la ghettizzazione, che dia spazio ai lavori innovativi e di qualità, ma nello stesso tempo sia protagonista della difesa dei diritti dei lavoratori precari e di chi il lavoro l’ha perso”.
Per raggiungere questi obiettivi, secondo le Acli milanesi, occorre da subito un piano straordinario interistituzionale e di concertazione sociale per rimettere al lavoro, in pochi mesi, le decine di migliaia di persone che hanno perso o perderanno l’occupazione nei settori in crisi.
Nel documento il consiglio provinciale delle Acli auspica con forza scelte che riguardino il lavoro e l’occupazione: “Gli investimenti che riteniamo prioritari – si legge nel testo – sono nel ripensamento del rapporto tra studio e lavoro, nella riforma degli ammortizzatori sociali e nella riforma delle politiche attive del lavoro”.