
Musica, abiti e cucina a fare da ponte tra due culture differenti ma non più distanti: è stato questo, e molto più, l’evento “Sosteniamo il mondo con mani delicate” tenutosi a Cagliari su iniziativa dell’associazione Kirghizistan Sardegna Onlus e di alcune associazioni tra cui le Acli di Cagliari e Ipsia Sardegna.
La serata, svoltasi al Convento San Giuseppe, era dedicata alla conoscenza reciproca, al dialogo e alla convivialità per favorire l’incontro tra la comunità kirghisa sarda e l’isola.
“Terra aspra, selvaggia e incontaminata – spiega la Presidente dell’associazione Kirghizistan Sardegna Onlus Munara Sydykova – il Kirghizistan suscita nei suoi abitanti un forte sentimento di appartenenza. Ed è forse questo l’aspetto che più accomuna il popolo kirghiso a quello sardo: l’amore per la propria terra, l’orgoglio per le proprie origini, una visione globale del mondo senza per questo rinunciare alla propria identità di popolo”.
La comunità kirghisa in Sardegna è in crescita e conta circa cinquecento residenti nell’isola di cui trecento a Cagliari.
La serata ha avuto inizio con una sfilata di moda che ha coinvolto le stiliste provenienti dal paese centroasiatico ChapanSar, Aidai, Salone d’arte Topchu, 7 sorelle, Madina Tapaeva e le stiliste sarde Ilaria Porcu e Mary Emme.
Quindi la musica di Nicola Agus e dei pianisti Rocco Mancini e Michele Scano ha accompagnato il resto della serata tra piatti tipici delle due culture e convivialità.