
Le Acli della Baviera esprimono un profondo disappunto per le riduzioni di risorse che nella legge di bilancio sono previste per gli italiani che vivono all’estero.
“Registriamo – spiega il presidente regionale delle Acli della Baviera Carmine Macaluso – un pesante segno negativo per i contributi agli enti gestori per l’insegnamento e diffusione della lingua e cultura italiana, l’assistenza diretta ai connazionali indigenti, le attività culturali della rete diplomatico-consolare“.
“La diminuzione di risorse – prosegue Macaluso – penalizza ulteriormente il Cgie ed i Comites nel mondo e, soprattutto, il mondo delle associazioni che, con spirito di servizio, aggregano le collettività e, con spirito volontariato, profilano la presenza e l’impegno degli italiani nei processi d’integrazione europea”.
“Le elezioni dei Comites e del Cgie – ricorda il presidente regionale delle Acli della Baviera – sono previste nella primavera del 2020 ma, a pochi mesi di distanza, non esistono certezze e programmazioni. Si tratta di una ferita profonda, non solo per il significato intrinseco del mandato di rappresentanza diretto, democratico e popolare ad esso collegato, ma soprattutto per la scarsa sensibilità politica ed il mancato riconoscimento all’impegno profuso dai questi organismi, spesso supportati da mezzi, strutture e risorse limitate”.
“Le Acli della Baviera, a servizio degli italiani all’estero da oltre sessant’anni con il proprio movimento ed i servizi – conclude Macaluso – richiedono che, rispetto alla problematica dell’immigrazione e alle soluzioni di regolamentazione del fenomeno in Italia, il legislatore, proprio perchè il nostro è da più di secolo ed oggi più che mai un Paese d’emigrazione, sia precursore e lungimirante nello stesso tempo”.