Con riferimento al fatto del giovane picchiato durante un comizio del ministro Salvini solo perché esponeva uno striscione con scritto “Ama il prossimo tuo“, interviene don Antonio Agnelli, assistente spirituale delle Acli di Cremona, con una lettera al giornale “La Provincia”.
“Vorrei esprimere la mia solidarietà cristiana ed umana – scrive don Agnelli – al giovane che è stato picchiato e maltrattato durante il comizio di Salvini a Cremona il 3 giugno da alcune persone, che spero si siano ravvedute, e anche irriso dal ministro che dovrebbe essere garante di tutti”.
“La protesta del giovane – ricorda il sacerdote e teologo – era assolutamente pacifica ed il piccolo striscione riportava solo le parole di quel Vangelo “Ama il prossimo tuo”, da tanti sventolato ma non messo in pratica e forse nemmeno conosciuto”.
“Del resto Gesù – prosegue la lettera dell’assistente delle Acli – aveva già avvertito i suoi discepoli: hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi. Ovunque si annunci il suo messaggio si scatenano reazioni: dai paesi musulmani che perseguitano i cristiani, fin nelle nostre piccole realtà, ormai incattivite e colme di odio che non aiuta di certo a risolvere anche reali problemi concreti”.
“Che fastidio possono dare quelle poche parole? – si chiede Agnelli – Oppure si, perché ci mettono di fronte alla nostra coscienza ormai indurita ma ancora capace di percepire inquietudine di fronte alla parola provocante e profetica di Gesù che mai passerà, come lui stesso ha promesso?”.
“Grazie caro anonimo giovane – conclude il testo inviato al giornale – per il tuo coraggio pacifico, perché non hai avuto paura, come noi abbiamo troppo spesso, di esporci per il Vangelo nella nonviolenza e nella testimonianza che sa anche subire il male e trasformarlo in bene”.